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Associazione Onlus Progetto Alépé

Terminata la missione dei medici: 184 interventi chirurgici e un trapianto di cornee ad un neonato

Pubblicato su Aprile 29, 2014 di admin

Missione compiuta per l’equipe di medici che in aprile è stata ospite al centro polispecialistico di Alépé in Costa d’Avorio. I “fantastici 10” erano così suddivisi: 4 chirurghi oftamologici, 3 oculisti, 2 cardiologi e 1 infermiera professionale.
In poco più di 10 giorni di permanenza hanno effettuato 184 interventi chirurgici e circa un migliaio di visite, pianificando le prossime missioni.
Tra gli interventi, il più complesso è stato un trapianto di cornee su un bimbo di nemmeno un anno. Per la prima volta hanno usato l’anestesia totale prendendo a prestito dall’Ospedale di Alépè la necessaria strumentazione che ancora non è presente al centro polispecialistico delle suore dorotee.
Suor Tiziana, che gestisce il centro e coordina le equipe di medici volontari, racconta con commozione la gioia e l’emozione dei tanti ivoriani che grazie ai medici italiani riacquistano la possibilità di vedere e quindi di tornare ad una vita “normale” in un Paese dove la cecità è un handicap che costringe ai margini della società.
“Ci ringraziano con ceste di frutta e donandoci il loro cibo -racconta suor Tiziana- ma soprattutto sono i loro occhi e il loro sorriso ad esprimere una riconoscenza che le parole non sono sufficienti a descrivere.”
E’ questa riconoscenza sincera e pura a spingere i medici italiani a trascorrere le loro vacanze chiusi in un centro medico, per intere giornate, senza sosta per poter dare risposta al maggior numero di pazienti possibile.
E a convincerli, una volta tornati in Italia, a programmare la missione successiva.

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«Come posso lasciare senza assistenza chi arriva con 40° di febbre per una crisi malarica o altra infezione?
Come posso rinviare i malati di Aids gravemente malati e senza un soldo?
Come posso non intervenire pagando il kit chirurgico di una donna che necessita del taglio cesareo?
Come posso seguire e assicurare un sostentamento alimentare ai 300 bambini assistiti dal Centro Nutrizionale?
Credo nella Provvidenza, ma non sono la provvidenza. Allargo le braccia e il cuore a Dio, e spero nell’aiuto di tanti amici del popolo africano.»

Suor Tiziana Maule




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Come posso lasciare senza assistenza chi arriva con 40° di febbre per una crisi malarica o altra infezione?
Come posso rinviare i malati di Aids gravemente malati e senza un soldo?
Come posso non intervenire pagando il kit chirurgico di una donna che necessita del taglio cesareo?
Come posso seguire e assicurare un sostentamento alimentare ai 300 bambini assistiti dal Centro Nutrizionale?
Credo nella Provvidenza,
ma non sono la provvidenza.
Allargo le braccia e il cuore a Dio,
e spero nell’aiuto di tanti amici
del popolo africano.

 
 

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