Missione compiuta per l’equipe di medici che in aprile è stata ospite al centro polispecialistico di Alépé in Costa d’Avorio. I “fantastici 10” erano così suddivisi: 4 chirurghi oftamologici, 3 oculisti, 2 cardiologi e 1 infermiera professionale.
In poco più di 10 giorni di permanenza hanno effettuato 184 interventi chirurgici e circa un migliaio di visite, pianificando le prossime missioni.
Tra gli interventi, il più complesso è stato un trapianto di cornee su un bimbo di nemmeno un anno. Per la prima volta hanno usato l’anestesia totale prendendo a prestito dall’Ospedale di Alépè la necessaria strumentazione che ancora non è presente al centro polispecialistico delle suore dorotee.
Suor Tiziana, che gestisce il centro e coordina le equipe di medici volontari, racconta con commozione la gioia e l’emozione dei tanti ivoriani che grazie ai medici italiani riacquistano la possibilità di vedere e quindi di tornare ad una vita “normale” in un Paese dove la cecità è un handicap che costringe ai margini della società.
“Ci ringraziano con ceste di frutta e donandoci il loro cibo -racconta suor Tiziana- ma soprattutto sono i loro occhi e il loro sorriso ad esprimere una riconoscenza che le parole non sono sufficienti a descrivere.”
E’ questa riconoscenza sincera e pura a spingere i medici italiani a trascorrere le loro vacanze chiusi in un centro medico, per intere giornate, senza sosta per poter dare risposta al maggior numero di pazienti possibile.
E a convincerli, una volta tornati in Italia, a programmare la missione successiva.